MILANO ICTUS
di Dome Bulfaro
con una nota di regia di Enrico Roveris
fotografie di
Anna Laviosa, Marco Zanirato
IN ALLEGATO
DVD di Andrea Materiale dello Spettacolo “Milano ictus”
Edizioni Mille Gru, 2011
Collana PoesiaPresente
Formato 16x16
Pagine 64
€ 18
ISBN 978-88-905761-0-2
Tiratura 500 copie
Ogni copertina è personalizzata con un intervento manuale dell’autore, quindi ogni copia è unica
I versi di Dome Bulfaro raccolti in questo libro sono il risultato di un connubio tra due lingue - l‘italiano e il milanese - e tre arti - poesia, teatro e musica -. La loro stesura è nata dal confronto con il musicista Massimiliano Varotto, il regista Enrico Roveris e il cantastorie milanese Francesco Marelli.
Il testo poetico narra il crollo del Duomo di Milano. La tragicità dell’evento è raccontata dalla voce di due protagonisti: Ambrogio Colombo, Primario d’Ospedale travolto dal crollo, e un cantastorie della vecchia Milano, testimone da Piazza dei Mercanti dell’accaduto. Milano, come un uomo colpito da ictus, riparte dalle sue origini, fonde dialetto e lingua italiana, razionalità e sentimento popolare, città e canto interculturale. Il DVD allegato documenta la prima rappresentazione dello spettacolo al Teatro Filodrammatici di Milano per la regia di Enrico Roveris, protagonisti lo stesso Bulfaro, Francesco Marelli (voce e chitarra), Massimliano Varotto & Danno Compound (percussioni), Lorenzo Pierobon (canto armonico). La produzione dello spettacolo è di Fondazione Arbor - Mille Gru - SpazioStudio.
La prima parte di "Nervoso. Ictus n#12" che apre il libro, unico ictus non incluso nello spettacolo ma tra i testi che più ho performato, è stata trasformata in opera musicale da Sam Messer
quartet
Opera musicale Sam Messer (2012)
Testo dome bulfaro (2005)
Recording of movements I, II, and IV
quartet (2012)
di Samuel Messer
for mezzo-soprano and three players
Scored for:
- Mezzo-soprano
- Clarinet in B flat
- Violin
- Piano
quartet, written for the ItalianCultural Institute Melbourne’s (director 2012 Stefano Fossati) “Forme Uniche della Continuità nello Spazio” project (artistic director Carlo Forlivesi), sest the text of Bulfaro’s poem in four short movements. The ensemble’s relation to the voice changes throughout; at times it commments upon, questions, or colours the vocal line whilst at others (as in the final movement) it remains coldly separate.
The text is taken from yhe opening section of “Nervoso. Ictus #12
Quasi
barbabietole
espiantate da un cittadino
addormentato sulle nostre mani
spianate come un tavolo d’obitorio
ricomporre da architetto nello stomaco
la fauna urbica e tutti gli edifici organici;
quasi una metafisica di fichi e altra frutta, la città
come una spogliarellista con l’estate nelle vene
dovrebbe donarci il suo fegato in tutta la sua arborescenza
e non la sua metastasi:
la città dovrebbe restituirci un nuovo Leonardo dal genio
rigenerante e non indurci
a credere che siamo tutta pelle e che le stelle metropolitane siano appese al cielo
come bottoni scuciti, come funi di anime a cui non appendersi.
Sì, la città dovrebbe restituirci la luce come unità
di misura e non la sua luminosa
epilessia ...